Cerca

sabato 16 novembre 2013

Roberta Amorino intervistata.

Oggi ho il piacere di intervista una nuova scrittrice. Il suo nome è Roberta Amorino che ci parlerà del suo libro "Riso in Giallo".

"Riso in giallo"
Roberta Amorino (Autore, Illustratore)
Prezzo edizione digitale: EUR 1,01
Qui Sinossi:
Vivere, morire o sopravvivere pieni di "nevrosi"? La scelta cruciale è affidata a menti instabili e personaggi grotteschi ad un passo dalla camicia di forza. Situazioni esilaranti contornano lo scenario di un misterioso delitto. Un esperimento letterario senza paragoni; risata e riflessione si fondono, danzando l'accattivante tango dell'ironia. Colpi di scena cedono il passo a digressioni sull'animo umano, in un crescendo di suspance e divertimento.

1) Ciao Roberta, innanzitutto, benvenuta nel nostro blog e grazie per avere acconsentito di fare un’intervista con me. Parlaci un po’ di te.

Grazie a te! Sono una ragazza come tante, con la passione per la scrittura ed uno spiccato senso dell' ironia. Adoro anche disegnare, per cui spesso sono io l'illustratrice delle copertine dei miei libri. Non utilizzo nessun programma grafico, per dare alle copertine, un aspetto meno artefatto e più naturale, proprio come me!

2) Com’è nata la tua passione per la scrittura?

Fin da bambina ho iniziato a scrivere per passione, per esprimere me stessa. Successivamente, svolgere temi per la scuola ha finito per sviluppare ulteriormente questa mia attitudine naturale. Credo proprio che scrivere sia un dono; non ci si improvvisa scrittori dall'oggi al domani...

3) Sei autrice di Riso in Giallo, un divertente racconto comico nevrotico. Ti va di parlacene?

"Riso in giallo" è il mio secondo libro, dopo "Se ragioni ti sposo" (Edizioni Eracle). Con "Riso in giallo" ho voluto provare l'esperienza del self-publishing, in quanto l'ho pubblicato su Amazon. L'opera è divertentissima ma fa anche riflettere. È uno scritto particolare, insolito, originale che riesce a far ridere, pur ruotando, la storia, intorno ad un delitto. Non sarà facile scoprire il colpevole per me che vestirò i panni del commissario Amorino, integerrimo sul lavoro, ma circondato da una serie di nevrotici indiziati che complicheranno ulteriormente le indagini.

4) Da dove è nata la scelta dei personaggi?

I miei personaggi nascono dall'osservazione della realtà, dei nostri difetti, volutamente accentuati in chiave ironica. Ecco perché i lettori possono facilmente riconoscere, nei miei personaggi, le proprie paure. Non a caso, i miei personaggi sono quasi sempre "nevrotici ad un passo dalla camicia di forza".

5) Volevi dare un messaggio scrivendo questo libro?

Il libro, seppur divertente e scanzonato, in realtà contiene diversi messaggi, tutti molto profondi. Lascio al lettore il gusto di scovarli tra le righe. Le mie opere celano sempre una morale alla quale il lettore deve arrivare divertendosi.

6) E tra tutti i personaggi ce n'è uno cui sei più legata a parte il commissario Amorino?

Perché Dire di essere legata al commissario Amorino, sarebbe troppo di parte, visto che si tratta del mio "alter ego". In realtà sono legata a diversi personaggi ma, se proprio dovessi scegliere, opterei per Aniello, l'aspirante becchino. Oltre ad essere molto fragile e ad esorcizzare la paura della morte, attraverso la lettura dei manifesti mortuari, al mattino, in luogo del giornale, Aniello trascorre le proprie giornate tra passatempi vani e senza senso. È chiaro come tale personaggio rifletta la crisi esistenziale e lavorativa attuale.

7) Altri progetti? Qualcosa in uscita?

Sto lavorando al prossimo libro, ovviamente sempre umoristico, e sempre più divertente. È un vero "scacciapensieri"; oggi ne abbiamo davvero bisogno!

8) Termino con un grazie di cuore per la tua disponibilità. Spero di leggere presto altro di te e di fare un’altra piacevole chiacchierata. In bocca al lupo per le nuove sfide e a presto. Una citazione per descrivere la simpatia di Roberta: “Adoro le persone che mi fanno ridere. Penso che ridere sia la cosa che mi piace di più. E’ la cura per moltissimi mali”. Audrey Hepburn.

A cura di Lidia Ottelli.

Nessun commento:

Posta un commento